L'Argentario strappa solo un punto dal derby del PalaBocchi
Finisce con la spartizione della posta, un esito del tutto inedito nella storia delle sfide fra queste due squadre, il derby del PalaBocchi, che sabato pomeriggio ha messo di fronte Ata Trento e Argentario. Si è trattato di un incontro molto complicato per la Trentino Energie, che dopo aver vinto abbastanza agevolmente la prima frazione, si è spenta, ha subito il gioco delle padrone di casa per due set senza riuscire a dare segnali di reazione, per poi risvegliarsi nel quarto ed arrivare ad un passo dal successo (leggi i due match ball di cui ha potuto disporre nel tie break), sfumato anche a causa di alcuni errori fatali in battuta e in ricezione: 3-2 il punteggio finale.
In termini generali a "fare" il match sono stati fin troppo spesso proprio i primi tocchi, che hanno risolto moltissime azioni in maniera fin troppo rapida. L’elevato numero di ace complessivi (12 per l’Ata, 10 per l’Argentario), di muri (9 per l’Ata, 11 per l’Argentario) e di errori (33 per l’Ata, 31 per l’Argentario) ha limitato molto il peso dei punti realizzati in attacco, una voce nella quale l’Ata vanta comunque un vantaggio importante (55 punti contro 48) e probabilmente decisivo.
La Trentino Energie archivia quindi l’ultimo derby stagionale con un punto, che, per come si erano messe le cose alla fine del terzo set, non poteva essere dato per scontato, ma anche con la consapevolezza che giocando così le possibilità di conquistare uno dei primi due posti in classifica sono pressoché nulle. Non a caso il secondo posto se lo è già ripreso il Mandello, dopo una sola settimana di pausa. La differenza fra il redimento della squadra in casa e in trasferta è evidente e su questo aspetto c'è molto da lavorare, anche perché alle porte c'è un'altra gara lontano da Cognola.
La cronaca
Nessuna sorpresa nei settetti che si presentano in campo. Le padrone di casa se la giocano con le diagonali Tuller - Colombo, Depaoli - Bisoffi, Bogatec - Brugnara e con Margoni libero, le ospiti rispondono con Bonafini - Groff, Pucnik - Costalunga, Sfreddo - Pixner e con Battistoni e Garbo liberi rispettivamente per fase di cambio palla e break.
Fin dai primi scambi si capisce che a fare la partita è il servizio. Il primo turno di Aurora Bonafini mette subito in grossa difficoltà il cambio palla dell’Ata, che subisce uno 0-3 per mano di un contrasto vincente di Sfreddo, un ace e un pallonetto lungo di Pucnik. Dopo una abbozzo di reazione (2-3) il team di casa va di nuovo brutalmente sotto, pagando dazio ai servizi di Katerina Pucnik, che mettono le basi per un break di 0-6, non solo con due ace (e siamo già a quota 3), ma anche con un errore di Colombo e con i contrattacchi della schiacciatrice (in pipe) e di Groff. Sembra tutto fin troppo semplice, ma il confortante 2-9 cambia rapidamente forma. La Studio 55 si rimbocca le maniche e inizia a rimontare, break point dopo break point, senza confezionare serie lunghe, ma imponendo il proprio gioco con costanza. La Trentino Energie paga dazio, commettendo troppi errori, 5 in attacco e uno al servizio, mentre Depaoli e Bogatec iniziano a mettere a terra palloni con grande continuità, al punto che l’Ata si trova davanti sul 19-18. Incassato un parziale di 17-8, l’Argentario riesce a ritrovare il filo del gioco prima che sia troppo tardi: il break decisivo è quello confezionato con i servizi float di Costalunga, che, oltre ad un ace, portano ad un contrattacco vincente di Pucnik e ad un’alzata in bagher fuori misura di Margoni, che finisce in rete. Il 19-22 è ossigeno puro per le ospiti, che sul 21-24 rischiano di compromettere tutto con due errori di Pixner e Groff, ma poi rimediano in extremis con un pallonetto della solita Pucnik: 23-25.
Dopo il cambio di campo Bonafini e compagne sembrano aver ritrovato la giusta concentrazione. Di nuovo con il turno al servizio di Pucnik prendono il volo: la schiacciatrice triestina mette sul piatto anche una pipe e un ace, mentre due errori consecutivi di Colombo (palla lunga) fanno il resto. L’1-6 è di nuovo promettente, ma siamo distanti dal 25 e soprattutto la Trentino Energie torna subito nel tunnel nel quale era finita nella parte centrale della prima frazione, questa volta per rimanerci fino alla fine del terzo set. A rendere tutto complicatissimo è una ricezione che non riesce a supportare il cambio palla, basti pensare che da qui alla fine del set le argentelle riusciranno a mettere a terra appena 5 attacchi. Aurora Bonafini deve macinare chilometri per alzare alle compagne e il sistema muro-difesa dell’Ata va a nozze, rigiocando palloni su palloni e facendo propri quasi tutti gli scambi lunghi. Contribuiscono non poco alla causa 4 ace e 8 errori delle ospiti, che riescono a respirare solo per un attimo, fra il 22-16 e il 22-19, aiutate da un paio di passaggi a vuoto dell’Ata. Un servizio in rete di Bonafini e un attacco fuori misura di Pixner chiudono sul 25-20 una frazione a senso unico.
Non va meglio dopo il cambio di campo, come accennato. Dopo aver rimediato ad un 3-0 iniziale, la Trentino Energie si arena di nuovo. Bastano cinque servizi di Sharon Bisoffi per spingere l’Ata sul 9-3, cinque break frutti di un ace, uno smash di Bogatec, un fallo di Bonafini e due attacchi di Colombo. Il divario poi aumenta ancora per mano di Brugnara (11-4) e ancora Bogatec, che mura Pucnik (15-8). A velocizzare la corsa verso un nuovo cambio di campo sono altri due contrattacchi vincenti di Colombo e Depaoli, che mandano a +8 la squadra di casa (19-11), la quale prima della fine della frazione raccoglie un altro ace con Bogatec (21-13). A referto, alla fine, va un 25-16, frutto della produttività del servizio di casa, ma anche di 13 attacchi vincenti contro 6.
Nel quarto set, finalmente, la Trentino Energie reagisce. L’inizio non promette nulla di buono (6-3), ma poi qualcosa comincia a cambiare. L’Ata abbassa la propria efficienza in attacco e comincia a commettere qualche errore in più, l’Argentario ritrova il supporto della battuta e il filo del proprio gioco. La prima scossa la dà quella di Chiara Groff, a segno su Depaoli, poi sbaglia Colombo e Costalunga firma il sorpasso sul 6-7, che potrebbe agevolmente diventare un 6-8 se Pixner non mandasse alle ortiche un comodo smash. Katerina Pucnik sale in cattedra e comincia a colpire in attacco e a muro (block su Colombo) e si ricominciano a vedere i punteggi della prima frazione (9-12). Ogni volta che Tuller e compagne si avvicinano le argentelle ripartono e dal 12-16 in poi, dopo un muro di Pixner e un ace di Della Valentina, non ci sono più spazi di recupero. L’Ata perde lucidità, commette molti errori e quando Pucnik mura la fast di Brugnara (18-22) si capisce che il tie break è alle porte. L’ultimo punto è di Costalunga (21-25).
Ad approcciare meglio il set di spareggio è la squadra di casa, che si porta sul 5-3 con un muro di Colombo e un contrattacco di Depaoli, ma prima del cambio di campo l’Argentario capitalizza i servizi di Costalunga per portarsi avanti con decisione (6-8), aiutato da un errore di Depaoli e da un ace su Margoni. Le squadre sono stanche e gli scambi lunghi si moltiplicano. È una guerra di nervi, nella quale il servizio è ancora decisivo. Un ace di Pucnik ancora sul libero Margoni vale un importante 10-12, appianato da un primo tempo di Bogatec (12-12). Colombo firma il 14-13 che regala il primo match point all’Ata, ma Brugnara lo getta alle ortiche mandando out una fast con il campo aperto. Una pipe di Pucnik inverte i ruoli (14-15). Il primo match ball delle ospiti lo annulla Colombo, il secondo un servizio lunghissimo di Costalunga e poi c’è solo l’Ata: ace di Depaoli su Battistoni, che respinge la palla in tribuna, diagonale vincente di Bisoffi al termine della solita azione lunga e il sipario cala sul 18-16.