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Serie B1

Alla scoperta delle argentelle: Valentina Varani

In questa rubrica settimanale andiamo alla scoperta delle argentelle, notizie e curiosità dentro e fuori dal campo. Oggi è il turno di una new entry di questa stagione.

Nome: Valentina Varani
Età: 18
Numero preferito: 1
Ruolo: Centrale
Soprannome: Vale
Piatto preferito? Carbonara
Musica preferita: Commerciale/Trap
Profili social: Instagram, Facebook, Snapchat e TikTok
Innamorata? Della vita
Miglior posto in cui sei stata: New York
Viaggio ideale: Mare, musica e amici

Se dovessi scegliere tra le tue attuali compagne di squadra con quale andresti: 1) in battaglia 2) a far festa 3) a vivere?
«In battaglia con Aurora (Bonafini), a far festa con Sofia, Alessia e Lara (Cusma, Paoli e Colombini). A vivere sicuramente con tutte le ragazze della foresteria, ormai siamo una famiglia».
Come ti sei avvicinata al mondo della pallavolo?
«Grazie ai miei genitori».
A che età sei andata a vivere e giocare fuori regione e come hai vissuto il cambiamento?
«Intorno ai 15-16 anni. E’ stata un’esperienza meravigliosa, mi ha fatto crescere tantissimo, soprattutto a livello mentale ed emotivo. Ho incontrato tante persone e ho stretto tante amicizie. Amo il cambiamento, in linea generale, ma non nego che a quell’età non sia stato facile andare via di casa».
Conciliare sport e studio è sicuramente molto impegnativo. Come te la cavi?
«Abbastanza bene. La scuola è la mia priorità, ma l’amore per la pallavolo mi spinge a portare avanti tutti e due».
Raccontaci la tua giornata tipo.
«Sveglia relativamente presto, 6 ore di scuola, si torna a casa e pranzo veloce. Poi non può mancare il riposino e dopo un po' di studio. Per finire la giornata 3 ore di allenamento e cena. Se ne ho bisogno studio ancora e poi vado a dormire e il giorno dopo ricomincio».

A quale giocatrice ti ispiri?
«In realtà a nessuna in particolare».
In partita come reagisci dopo aver fatto un errore?
«Pensiamo alla prossima palla».
Quali sono i tuoi interessi? tolta la pallavolo
«Adoro ascoltare la musica e ballare».
Il lavoro che vorresti fare?
«Purtroppo ancora non lo so».
Come hai vissuto il primo lockdown?
«Male, malissimo. L’unico aspetto positivo è stato lo stretto contatto con la mia famiglia».
E adesso?
«Essendo lontana da casa, soffro un po' questa situazione».
Una tua valutazione sugli attuali allenatori?
«Potrei racchiudere tutto quello che penso in una sola parola: bravissimi».
Ci siamo, ultima domanda: Argentario perchè?
«Perché no? Mai privarsi di un’opportunità di questo livello».

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