Contro Barzanò la Trentino Energie inizia bene, ma poi collassa
La Trentino Energie conquista punti per il nono incontro consecutivo, ma se in quasi tutte le altre occasioni ha potuto trarne un bilancio positivo, questa volta non ha molti motivi per rallegrarsi. La squadra di casa, dopo un primo set dominato in lungo e in largo quasi esclusivamente per merito del servizio, è infatti uscita dal match, forse illusa di averlo già in pugno dopo una sola frazione, denunciando grossi limiti nella costruzione del gioco, quelli già visti nei primi due set del derby giocato al PalaBocchi.
I problemi più grossi li ha incontrati la diagonale di posto-4, sulla quale si appoggia gran parte del gioco, non tanto per le percentuali con le quali ha messo la palla a terra (33% Malesardi e 32% Battistoni), quanto per gli errori commessi (4 la prima e ben 7 la seconda) e gli ace subiti (ben 7 la prima e 4 la seconda). Un buco nero di 22 punti che ha risucchiato ogni possibilità di successo delle argentelle. Non hanno aiutato la causa nemmeno le percentuali, in questo caso sì bassissime, delle due centrali in attacco (1 su 5 Baldoni, 2 su 8 Sfreddo), che però si sono rifatte portando in dote un bottino di 10 muri complessivi, più di quelli realizzati dall’intero Barzanò.
Da conservare ci sono quindi il punto in classifica, che avvicina ulteriormente la quota salvezza, il primo set dominato e il terzo ripreso in mano dopo un inizio pesante. Non la qualità di gioco espressa contro un team che ha saputo cambiare pelle relegando alla panchina l’attaccante più forte della rosa, la laterale Aminta Badiane, ed inserendo al suo posto Veronica Anghileri, migliore in campo insieme alla centrale Elisa Dozio, ma che un Argentario più razionale avrebbe potuto comunque battere.
La cronaca
Le padrone di casa iniziano la sfida con Giovanna Santi in regia, Alessia Panizza opposta, Giulia Malesardi e Sofia Battistoni schiacciatrici, Serena Sfreddo e Aurora Baldoni al centro, Sofia Mattei libero. Flaminia Giusti e Ashanty Castellanos vengono risparmiate per poterle utilizzare in serie C, Sofia Ragazzi è assente per problemi alla schiena. Le ospiti scendono in campo con Marta Giudici palleggiatrice, Arianna Meroni opposta, Aminta Badiane ed Elisa Vizzini laterali, Elisa Dozio e Elisabetta Tomasich centrali, Elena Radice libero.
Il primo set corre ad una velocità fulminea. Con due ace di Baldoni su Vizzini l’Argentario si porta sul 3-1, poi con le battute di Santi vola addirittura sul 10-2, anche in questo caso con due ace, ai quali si aggiungono tre muri consecutivi della scatenata Sfreddo, un contrattacco di Malesardi e un muro di Panizza su Meroni. Il Barzanò è completamente disorientato e raccoglie giusto un break point grazie ad un omaggio di Battistoni (11-5), ma poi subisce un’altra serie di break point spaventosa quando al servizio si porta la stessa numero 9 trentina, che inizia sul 13-7 e finisce sul 23-7, una cosa rarissima a vedersi sui campi di pallavolo di ogni categoria. Di nuovo ci sono due ace a contribuire alla striscia, conditi con tre errori lecchesi e tre attacchi di Malesardi. Non si gioca a pallavolo, di fatto, ma si annotano punti a favore della Trentino Energie, che va a chiudere sul 25-10 senza sforzi.
I numeri raccontano di un set vinto a mani basse da una squadra che realizza appena 8 punti in attacco contro 6 delle avversarie, ai quali però vanno sommati ben 5 muri e 6 ace, nonché i 6 errori avversari.
Dopo il cambio di campo inizia una partita vera e la Trentino Energie si fa trovare impreparata per giocarla, tanto che dopo un 3-1 interamente prodotto da Malesardi, si trova improvvisamente sotto per 3-6, punita dagli attacchi della centrale Dozio (tre) e da due ace dell’opposta Meroni. Ogni turno al servizio lecchese, fino al 9-16, porta almeno un break point. Fioccano gli ace, ma è la facilità con la quale Barzanò ricostruisce e con la quale manda a segno tutte le attaccanti a fare specie. L’Argentario a più riprese dà l’impressione di poter tornare in corsa, ma il suo gioco è troppo discontinuo per poter portare ad un aggancio. I break arrivano solo con ace (due di Battistoni), muri o errori avversari, mai grazie all’attacco, finito nella buca. Quando Battistoni vince un contrasto a rete con Giudici (20-21) sembra che le cose possano cambiare, invece due errori in attacco (suo e di Panizza) e un attacco di Anghileri, entrata in banda per Badiane dal 13-17, fissano il 19-23. L’ultimo colpo di coda trentino, frutto di due errori lombardi e un attacco di Malesardi, riapre per l’ennesima volta uno spiraglio (23-24), chiuso sa uno smash di Meroni su difesa lunga.
È evidente l’inferiorità dell’Argentario in attacco (11-16), così come al servizio (2 ace contro 4), numeri che vanificano il numero ridottissimo di errori commessi (4-8).
Lo smarrimento palesato nella seconda frazione dalla Trentino Energie perdura anche nelle fasi iniziali della terza, quella in cui il Barzanò scatta fino al 2-7 sospinto dagli attacchi di Anghileri e della solita Dozio, vera spina nel fianco delle argentelle. Poi, dopo un cambio palla, i servizi di Malesardi ricominciano a destabilizzare la ricezione ospite e a mettere le basi per tre errori consecutivi delle lecchesi, ai quali si aggiungono una pipe della capitana trentina e un muro di Sfreddo su Dozio, che vale il sorpasso (8-7). Il Barzanò reagisce aiutato da Battistoni (murata, poi attacco out), ma poi commette altri due errori (Meroni e Giudici), che rilanciano l’Argentario (13-11). A questo punto sale in cattedra Malesardi con due attacchi e un muro (18-15), Panizza mura Vizzini e Santi realizza un ace su Anghileri. Sul 20-15 il set è ormai chiuso, condotto verso il 25-20 finale senza difficoltà. L’ultimo punto è un muro di Baldoni su Vizzini.
A parità di attacchi vincenti (13-13), sono i proprio muri (2-1) e soprattutto gli errori (4-8) a regalare il vantaggio decisivo all’Argentario.
La quarta frazione è quella che decide il match. La inizia decisamente meglio la Trentino Energie, che scatta sul 5-3 grazie a Malesardi e Sfreddo, poi Dozio fa la differenza in attacco e al servizio fino al 6-6. Due errori di Battistoni (7-8) vengono annullati da Baldoni e Malesardi, ma poi sul 9-8, improvvisamente, nella metà campo trentino si spengono i motori per non riaccendersi più. L’Argentario subisce un parziale di 0-6 con il turno al servizio di Anghileri (anche due ace su Battistoni) e di 0-3 con quello di Corti, centrale entrata nel secondo set, ritrovandosi a distanza siderale dalle lecchesi (12-19), che non staccano il piede dall’acceleratore fino al 17-25. L’attacco di casa gira a vuoto e anche l’innesto di D’Agostino stavolta non fa miracoli.
Oltre alle difficoltà dell’attacco (12-15), in questa frazione la squadra di Martinez paga un dazio pesante al servizio (0 ace contro 3), oltre a subire 4 muri (contro 3).
Si va così al tie break, il settimo in undici partite per entrambe le squadre. Dopo alcune schermaglie iniziali l’Argentario subisce due ace consecutivi della solita Anghileri (4-6), ai quali reagisce con tre punti di Sofia Battistoni, due in attacco e uno a muro, che valgono un promettente 9-8, poi però il Barzanò mura la stessa numero nove trentina e subito dopo Milivojevic, entrata con il doppio cambio, mentre Vizzini realizza un ace su Malesardi: tre colpi da ko (9-12), ai quali la Trentino Energie non riesce a rimediare. Le ultime speranze di rimonta si infrangono sui cambi palla di Anghileri e sull’attacco out di Malesardi, che chiude il match sul 12-15.
Barzanò vince il tie break realizzando la miseria di 4 punti in attacco, contro ben 8 della Trentino Energie, grazie ad un muro e due ace in più, ma soprattutto a 4 errori in meno (0-4 dalla linea dei nove metri).


